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Unité des Communes Évançon Champdepraz

i piedi del Mont Avic

Champdepraz è un comune della regione montana della Valle d’Aosta, collocato all’inizio della valle del torrente Chalamy. Abitato da 706 persone, questo paese si trova ad un’altitudine di 512 m.s.l.m. Raggiungibile in poco più di mezz’ora di auto dal capoluogo di Aosta, distante 42 chilometri da Champdepraz, questo borgo si trova a “l’envers”, ovvero alla destra orografica della Dora Baltea. Immerso in profumati boschi di castagno e incuneato tra la valle di Champorcher e la val Clavalité, Champdepraz sorge sul territorio che ospita il Parco naturale del Mont Avic, dove ancora oggi ha sede la più vasta selva di pino uncinato di tutta la regione.

Champdepraz La Storia

Quello di Champdepraz è un importante comune di cultura e lingua francoprovenzale, che però, in passato, subì un flusso migratorio walser.

I walser erano una popolazione di origine germanica che al tempo occupava il territorio circostante il massiccio del Monte Rosa. A testimonianza di questa influenza c’è il villaggio di Gettaz-des-Allemands.

In base alla pronuncia del patois valdostano, il dialetto tipico della regione, il termine “Champdepraz” andrebbe intonato senza pronunciare la “z” finale, quindi semplicemente “Sciandöprà”.

La parola “Champ” farebbe riferimento al termine francese “campo”, “de” a “di” e “pra” a “prato” come viene detto nel dialetto tipico valdostano.

Fu frequentata nell'antichità da popolazioni italiche e celtiche, le quali, unendosi, originarono il fiero popolo dei salassi, dominatori della regione fino all'arrivo dei romani, contro cui resistettero per oltre un secolo (143-25 a.C.).

Dopo la caduta dell'impero romano, come tutto il resto della regione, divenne parte del regno dei franchi (575) e fu inglobata nel COMITATUS della Valle d'Aosta (X secolo), compreso nel secondo regno di Borgogna (879-1032).

In seguito alla riorganizzazione amministrativa effettuata dai Savoia, divenne parte del balivato della Valle d'Aosta (XIII secolo), sotto la giurisdizione degli Chenal, signori di Montjovet; nel 1295, estintisi gli Chenal, passò per matrimonio agli Challant.

Con la trasformazione della contea in ducato (1416) ad opera di Amedeo VIII di Savoia , godette dei privilegi derivanti dall'istituzione del Conseil des Commis.

Seguì le sorti degli Challant e del ducato di Savoia passando attraverso la crudele epidemia di peste del 1630, le guerre con la Francia (XVII-XVIII secolo), la trasformazione del ducato di Savoia in regno e l'ingresso nel regno d'Italia.

Fra le testimonianze architettoniche del passato meritano una menzione particolare la parrocchiale di San Francesco di Sales, risalente al XVII secolo, e diverse cappelle disseminate sul territorio comunale, databili al XVII e XVIII secolo.

Cosa fare a Champdepraz

Cosa fare a Champdepraz

Il comune si contraddistingue per l’alto numero di cappelle, presenti in ogni borgo e per i numerosi forni comunitari dei villaggi.

Il Centro Visitatori del Parco del Mont Avic si trova nel villaggio di Covarey ed è un punto informativo sulle particolarità dell’area protetta e sulle varie passeggiate. Ospita un interessante museo naturalistico che descrive gli ambienti rocciosi, le zone umide e le foreste del parco, attraverso sistemi interattivi accattivanti ed esaustivi. Una sala polivalente ospita conferenze, attività didattiche e mostre temporanee.
I villaggi della zona di Chevrère hanno conservato i loro caratteri architettonici originali, abitazioni in pietra e tipici “rascard” in legno, come pure al villaggio minerario di Hérin, arroccato sulla montagna.
Il torrente Chalamy è uno dei paradisi per i praticanti del canyoning o torrentismo sportivo.

Nei villaggi si incontrano vari edifici rurali tipici della Bassa Valle; costruiti in pietra e legno, possono essere costituiti di un solo edificio o di più corpi separati. I loro elementi tipici sono l’abitazione vera e propria, la stalla e il fienile, l’htabio, lo pejo, lo payi. Altre costruzioni tipiche sono la grisse per l’essicazione delle castagne, il granaio detto reucard (o rascard) e il deposito per i covoni detto lo dzerbi[7]. Quattro forni per la cottura tradizionale del pane sono conservati nelle frazioni Capiron, Covarey, Viéring e Veulla

NATURA E SPORT

Il Parco Regionale Mont Avic offre agli escursionisti una ricca rete sentieristica che permette di scoprire particolarità animali e vegetali talora uniche in Valle d’Aosta. Alcuni di questi itinerari si prestano anche ad essere percorsi con le racchette da neve.

 

Lungo il torrente Chalamy gli appassionati di pesca sportiva trovano una riserva a gestione privata, con dei tratti a cattura ed altri no-kill. Questo torrente è anche uno dei favoriti per la pratica del canyoning, soprattutto nel tratto più a valle.

In località Crest si trova una palestra di roccia mentre una via ferrata è stata realizzata su uno sperone che sovrasta la frazione di Covarey.

PER I PIÙ PICCOLI

In località La Veulla, oltre Covarey, poco dopo la fine della strada carrozzabile, si trova il parco faunistico Mont Avic dove i bambini possono osservare da vicino vari animali dell’ambiente alpino.

Si tratta di esemplari provenienti da centri di recupero che, non potendo essere reinseriti in libertà, trovano nel parco faunistico un habitat adeguato.

Champdepraz December 8, 2023

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Prodotti & Produttori

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Si sentono il ronzio delle api, i campanacci di mucche e capre, i profumi dei frutteti e dei fiori d’alta montagna.

Vorrei accompagnarti in un viaggio sensoriale che ha un obiettivo: farti conoscere il territorio, i volti e la cultura Valdostana.

Buon Viaggio

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