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Ayas Monte rosa

Il Monte Rosa
Il Monte Rosa è il maestoso massiccio composto da numerosissime vette che dominano incontrastate l’orizzonte a nord della val d’Ayas, a metà tra l’Italia e la Svizzera.

Alto oltre 4.600 metri e annoverato tra i Giganti delle Alpi, il Massiccio del Monte Rosa è la seconda montagna più alta d’Italia e d’Europa, dopo il Monte Bianco e la prima più elevata della Svizzera.

È diffusa la credenza secondo la quale il Monte Rosa si chiami così per via delle incantevoli sfumature rosa che colorano i pendii del monte all’alba e al tramonto. In realtà, la parola “Rosa” deriva dai termini rouja e rouése, che nella lingua locale valdostana significano ghiacciaio, in riferimento alle sue vette perennemente innevate.

 

La conquista di Punta Dufour: la parete est del Monte Rosa

La parete est del Monte Rosa è la parete che accoglie le quattro vette più elevate del massiccio: Punta Gnifetti, Punta Zumstein, Punta Nordend e Punta Dufour.

Con i suoi 4.634 m.s.l.m., Punta Dufour è rinomata per essere la punta in assoluto più alta di tutto il Massiccio del Monte Rosa, oltre che la seconda vetta di tutta la catena Alpina.

Per molti anni, nonostante i numerosi tentativi, Punta Dufour non venne mai conquistata con successo da nessuno, perché troppo pericolosa e complessa da affrontare in sicurezza.

Il 22 luglio dell’anno 1872 è ricordato nella storia come il giorno in cui i britannici Charles Taylor e William Martin Pendlebury raggiunsero per la prima volta la cima di Punta Dufour, grazie anche all’aiuto della loro guida alpina Giovanni Oberto.

Il percorso che intrapresero per conquistare la vetta passava per la parete di Macugnaga, attraversando il canalone Marinelli. Una grande impresa per l’epoca!

 

La Parete Est del Monte Rosa: “la parete delle valanghe”

L’8 agosto 1881 la parete est del Monte Rosa è stata lo scenario di una terribile tragedia. Tre alpinisti, Damiano Marinelli, Ferdinand Imseng e Battista Pedranzini, persero la vita nel tentativo di conquistare la vetta del Monte sovrastati da una valanga che con potenza li uccise all’istante.

Ci fu però un superstite, Alessandro Corsi, che si precipitò a Macugnaga per dare l’allarme, ma non arrivò in tempo e ormai non c’era nulla che si potesse fare per salvare i compagni di scalata.

Questo avvenimento tragico conferì un nuovo nomignolo a questa impervia parete del Monte Rosa, che da allora viene temuta e ricordata da molti come la “parete delle valanghe”.

 

La Regina e la Capanna Regina Margherita in cima alla Punta Gnifetti

Il 1893 è stato l’anno in cui la Regina Margherita di Savoia è salita sul Monte Rosa. Quale occasione ha portato la Regina ad arrampicarsi in cima ad un Monte così complicato? L’inaugurazione della capanna-osservatorio più alta d’Europa!

La Capanna Regina Margherita è un rifugio molto famoso, difficile da raggiungere perché sorge a 4.554 m.s.l.m., sulla vetta della Punta Gnifetti del Massiccio del Monte Rosa. Rappresenta il rifugio alpino europeo più alto di tutto il continente ed è tra gli osservatori fissi più alti del mondo.

La Regina Margherita vi salì nell’anno della sua inaugurazione e la capanna prese il suo nome, per onorare degnamente la reggente.

Il Monte Rosa è il maestoso massiccio composto da numerosissime vette che dominano incontrastate l’orizzonte a nord della val d’Ayas, a metà tra l’Italia e la Svizzera.

Alto oltre 4.600 metri e annoverato tra i Giganti delle Alpi, il Massiccio del Monte Rosa è la seconda montagna più alta d’Italia e d’Europa, dopo il Monte Bianco e la prima più elevata della Svizzera.

È diffusa la credenza secondo la quale il Monte Rosa si chiami così per via delle incantevoli sfumature rosa che colorano i pendii del monte all’alba e al tramonto. In realtà, la parola “Rosa” deriva dai termini rouja e rouése, che nella lingua locale valdostana significano ghiacciaio, in riferimento alle sue vette perennemente innevate.

La conquista di Punta Dufour: la parete est del Monte Rosa

La parete est del Monte Rosa è la parete che accoglie le quattro vette più elevate del massiccio: Punta Gnifetti, Punta Zumstein, Punta Nordend e Punta Dufour.

Con i suoi 4.634 m.s.l.m., Punta Dufour è rinomata per essere la punta in assoluto più alta di tutto il Massiccio del Monte Rosa, oltre che la seconda vetta di tutta la catena Alpina. 

Per molti anni, nonostante i numerosi tentativi, Punta Dufour non venne mai conquistata con successo da nessuno, perché troppo pericolosa e complessa da affrontare in sicurezza.

Il 22 luglio dell’anno 1872 è ricordato nella storia come il giorno in cui i britannici Charles Taylor e William Martin Pendlebury raggiunsero per la prima volta la cima di Punta Dufour, grazie anche all’aiuto della loro guida alpina Giovanni Oberto.

Il percorso che intrapresero per conquistare la vetta passava per la parete di Macugnaga, attraversando il canalone Marinelli. Una grande impresa per l’epoca!

La Parete Est del Monte Rosa: “la parete delle valanghe”

L’8 agosto 1881 la parete est del Monte Rosa è stata lo scenario di una terribile tragedia. Tre alpinisti, Damiano Marinelli, Ferdinand Imseng e Battista Pedranzini, persero la vita nel tentativo di conquistare la vetta del Monte sovrastati da una valanga che con potenza li uccise all’istante.

Ci fu però un superstite, Alessandro Corsi, che si precipitò a Macugnaga per dare l’allarme, ma non arrivò in tempo e ormai non c’era nulla che si potesse fare per salvare i compagni di scalata.

Questo avvenimento tragico conferì un nuovo nomignolo a questa impervia parete del Monte Rosa, che da allora viene temuta e ricordata da molti come la “parete delle valanghe”.

La Regina e la Capanna Regina Margherita in cima alla Punta Gnifetti

Il 1893 è stato l’anno in cui la Regina Margherita di Savoia è salita sul Monte Rosa. Quale occasione ha portato la Regina ad arrampicarsi in cima ad un Monte così complicato? L’inaugurazione della capanna-osservatorio più alta d’Europa!

La Capanna Regina Margherita è un rifugio molto famoso, difficile da raggiungere perché sorge a 4.554 m.s.l.m., sulla vetta della Punta Gnifetti del Massiccio del Monte Rosa. Rappresenta il rifugio alpino europeo più alto di tutto il continente ed è tra gli osservatori fissi più alti del mondo.

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