ANELLO DI SANVALLONE

Charvensod Anello Vallone di San Grato

Il vallone di San Grato è situato a Issime, nella media Valle del Lys, ed è stato popolato dai walser durante il Basso Medioevo. Era originariamente diviso in tre aree: Issime Plaine, l’attuale capoluogo; Tiers desseus, che oggi è il comune di Gaby; la Montagne, che includeva il vallone di San Grato.

Nel vallone sono presenti tuttora abitazioni molto antiche e diverse tra loro. Alcune, in legno, risalgono al XV secolo ed evocano le case dei Grigioni. Ci sono poi i tipici stadel, anch’essi in legno e attribuibili al popolo walser. A queste si aggiungono delle case completamente in pietra, costruite in un periodo successivo. Dominano il vallone campi e prati usati ancora oggi come pascoli.

Il percorso ad anello attraversa San Grato permettendo di vederne le peculiarità e i diversi stili architettonici rurali.

Descrizione del percorso:

Dal centro di Issime si deve percorrere la strada del Vallone di San Grato, per parcheggiare nel punto in cui diventa sterrata (anche se il posto disponibile non è molto ampio). Da qui, si prosegue a piedi per poco meno di 400 metri, per raggiungere l’imbocco del sentiero numero 1, che sale subito in un bosco, ed esce su alcune radure e pascoli, per arrivare alla cappella di San Grato.

Il sentiero prosegue nel vallone che conduce a Col de Dondeuil, a 2342 metri, passando per gli edifici rurali, mentre la pendenza diminuisce gradualmente. Superati boschi di larici e praterie, si raggiungono le baite di Mühni, a 2021 metri di altitudine, che rappresentano il punto più alto dell’itinerario. Qui si trova la cappella dedicata alla Madonna delle Nevi, costruita nel 1660 dai fratelli Choquer, muratori di Issime, che fecero un voto alla Madonna: i fratelli rischiarono di essere travolti da una valanga, ma ne uscirono indenni.

Prendendo il sentiero 1F all’altezza della cappella, inizia la discesa che attraversa il versante opposto del vallone. Rimanendo su questo sentiero si arriva al torrente del vallone, e da qui si può proseguire sul sentiero numero 1, che riporta alla strada sterrata, ossia il punto di partenza dell’anello.

Anello Vallone di San Grato La Storia

I walser e il Grande Sentiero

I walser sono un’antica popolazione di lingua tedesca originaria della Svizzera, che colonizzò le Alpi durante il Medioevo, insediandosi nella Valle del Lys e nell’alta Val d’Ayas nel XIII secolo. La motivazione principale della loro migrazione era la ricerca di nuove terre da coltivare, poiché le zone di origine erano sovrappopolate e le terre insufficienti per le loro esigenze. Inoltre, l'instabilità politica dell'epoca, con frequenti guerre e conflitti tra le città-stato e i principati, ha portato molte comunità a cercare luoghi più sicuri e stabili in cui vivere.

La cultura e le tradizioni walser sono rimaste integre nel tempo e, grazie anche ai rapporti commerciali con i paesi d’origine, i dialetti walser sono tuttora parlati nella valle. In particolare, nella zona di Issime si parla il töitschu, mentre a Gressoney il titsch.

Oltre alla lingua, i walser hanno lasciato segni della loro architettura. Lungo tutta la valle si possono ammirare le costruzioni e i tipici stadel: edifici rurali utilizzati per la conservazione di fieno e paglia, e spesso adibiti anche a stalle per il bestiame. Si tratta di costruzioni in legno con una struttura portante di travi e pilastri, e un tetto spiovente di paglia o scandole di legno. Oggi molti sono stati ristrutturati e vengono usati come abitazioni.

Per essere immersi nella cultura e nell’architettura walser, si può visitare l’antico villaggio Alpenzù a Gressoney-Saint-Jean che, a 1788 metri di altitudine, regala anche una vista mozzafiato del Monte Rosa e delle valli sottostanti.

È anche possibile seguire le tracce di questo popolo tramite i numerosi sentieri che portano alla scoperta della loro cultura. Il Grande Sentiero Walser, per esempio, è un cammino che si snoda nella Valle del Lys, nella Val d’Ayas e nella Valtournenche, e segue le vie di comunicazione tradizionali usate dai walser per spostarsi tra le alpi.

L’intero percorso si estende per oltre 200 chilometri ed è diviso in 15 tappe, ognuna delle quali regala una diversa esperienza di cammino. È contrassegnato sul segnavia dalle lettere GSW.

Diversi pannelli disseminati lungo il percorso aiutano a riconoscere le tracce dei walser e ricostruirne la storia. Sono numerose le guide locali che forniscono informazioni, assistenza e accompagnano i viaggiatori durante il cammino.

A Gressoney-La-Trinité, inoltre, è presente l’ecomuseo, che permette di visitare tre strutture walser: la casa rurale, la casa museo e la baita di Binò Alpelté.

È quindi d’obbligo approfondire la storia e i costumi di questo popolo, la cui affascinante cultura lascia una scia tangibile in tutta la valle.