Emilia Berthod comincia a coltivare génépy nel 2001 dopo aver letto un annuncio su L’Informatore Agricolo della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Cercavano qualcuno che seguisse una coltivazione sperimentale di Artemisia umbelliformis. “Mi piaceva l’idea di lavorare la terra – racconta Emy – e di fare un’esperienza nuova. Mi sono buttata nell’avventura con entusiasmo: il primo anno mi avevano dato duecento piantine e già a partire dall’anno successivo ho deciso di metterne diecimila!”
Coltivare génépy non è facile e oltretutto non c’è una lunga tradizione. Il grosso del lavoro si concentra fra aprile e luglio, poi prosegue in autunno con il diserbo manuale. “Ma stare in un luogo così bello è impagabile. Lavoro a Valsavarenche, nel Parco Nazionale Gran Paradiso, a 1400 metri di altitudine. Quando alzo lo sguardo vedo i camosci e le marmotte.”
Per ammirare questo paesaggio suggestivo basta partecipare alle visite guidate che Emy si diverte a organizzare nel suo campo. Passeggiate che si concludono con un’ottima tisana calda. Tisana di génépy, naturalmente.
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